giovedì 24 aprile 2014

OLTRE L’EURO, L’ALTERNATIVA C’È. Forum europeo. Assisi 20-24 agosto 2014

Per la prima volta dall’inizio della grande crisi potremo avere in Italia un vero e proprio summit i cui protagonisti saranno le forze politiche e culturali democratiche che si stanno battendo per la liberazione dei popoli dalla dittatura liberista ed eurista.
Oltre a svariate associazioni e movimenti italiani, saranno presenti le delegazioni di vari paesi europei che si confronteranno attraverso conferenze, dibattiti, interviste, tavole rotonde e seminari di approfondimento.

Ci prefiggiamo di costruire un evento straordinario.


Riusciremo a superare le divisioni? Riusciremo a costruire una nuova alleanza? E' un’impresa ardua, ma tentare è un atto di responsabilità.
Ogni movimento e ogni associazione potrà esprimere la propria prospettiva e disporre di un proprio  stand.
Il Forum Europeo si svolgerà ad Assisi dal 20 al 24 agosto 2014, presso la struttura Fontemaggio.


Coordinamento nazionale della Sinistra contro l’euro.


Per informazioni e prenotazioni:
sinistracontroleuro@gmail.com
http://sinistracontroleuro.blogspot.it/
<http://sinistracontroleuro.blogspot.it/>




OLTRE L’EURO, L’ALTERNATIVA C’È Forum europeo. Assisi 20-24 agosto 2014

Chi aveva a cuore, oltre agli interessi dei lavoratori, i diritti sociali e le sorti della democrazia, si oppose alla nascita dell’Unione europea. Essa venne suggellata nel 1992 dal neoliberista Trattato di Maastricht, un patto col quale i grandi capitalisti dei diversi paesi, nel clima di euforia imperialistica succeduta al crollo dei “socialismi reali”, fecero fronte comune per ripristinare il loro dominio assoluto.

Malgrado il sistema di Maastricht avesse subito mostrato crepe strutturali, i circoli dominanti procedettero a dare vita, nel 1999, alla moneta unica.

Alle spalle dei popoli, partiti (sia di destra che di sinistra) e Parlamenti oramai trasformati in comitati d’affari delle lobbi bancarie e finanziarie, privarono gli Stati della loro tradizionale facoltà di battere moneta. Gli Stati non cedettero soltanto la loro sovranità monetaria, con essa anche gran parte delle loro sovranità politiche e statuali. Non le alienarono, come promesso, ad un organismo sovranazionale e federale eletto dai cittadini, bensì ad organismi oligarchici e tecnocratici privi di ogni legittimità democratica. Il sogno dell’Europa dei popoli diventava l’incubo del riformatorio.

Era la prova provata di quale fosse il recondito disegno dei dominanti: un’unione in cui sovrani non sarebbero stati i popoli bensì le cosche finanziarie bancocratiche e globalitarie, il cui “europeismo” era solo uno specchietto per le allodole per ingannare i cittadini allo scopo di ottenerne il consenso. Euro e Mercato Unico, invece di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori le hanno peggiorate, invece di ridurre le diseguaglianze sociali le hanno approfondite, invece di attenuare le divaricazioni tra i diversi paesi le hanno accentuate, invece di aiutare i paesi più deboli li hanno distrutti.

La crisi finanziaria scoppiata negli USA nel 2008, diventata ben presto crisi del sistema di capitalismo-casinò, ha terremotato la costruzione euro(peista). Malgrado ogni evidenza empirica abbia mostrato la fallacia dei dogmi neoliberisti e l’insostenibilità della moneta unica, le tecno-oligarchie, per evitarne il collasso, invece di allentare la morsa monetarista, hanno imposto criminali politiche di massacro sociale, di privatizzazioni, di tagli alla spesa pubblica (Patto di stabilità, Mes, Fiscal compact). Il fallimento di questa strategia è lampante. Anzitutto i paesi per i quali l’euro è una camicia di forza, liberarsene è una scelta non solo necessaria, ineludibile.

Le forze dominanti vorranno impedire in ogni modo che i popoli e le nazioni si riapproprino della loro sovranità politica e monetaria.

Questa lotta per la sovranità popolare, per sua natura democratica, può tuttavia essere deviata verso esiti liberisti e/o autoritari da forze a vario titolo reazionarie e nazionaliste. Queste forze vanno fermate. I movimenti democratici e rivoluzionari dei diversi paesi debbono anche per questo unire le forze, coordinarsi a livello europeo, mostrando che l’alternativa c’è, che questa cammina sulle loro gambe, sulla capacità di ribellarsi alla moderna dittatura euro-cratica.

La storia europea è giunta di nuovo ad un tornante decisivo.

Per questo si svolgerà il Forum europeo “Oltre l’euro, l’alternativa c’è”: per confrontare le diverse idee ed esperienze, per muovere i primi passi di un alleanza verso la costruzione di una piattaforma comune delle forze democratiche che si battono per la giustizia sociale, per la fratellanza e la liberazione dei popoli.

Il Coordinamento della sinistra contro l’euro
aprile 2014

6 commenti:

  1. In Grecia c'è PlanB di Alavanos. Probabilmente siete già in contatto con lui, non lo so. Ma sono interessanti alcuni articoli sul loro sito. Utili anche qui in Italia per la comprensione di quanto accade in questa europa.
    http://sxedio-b.gr/index.php/component/k2/item/771-planb

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  2. grazie dell'indicazione.
    Abbiamo già invitato Alavanos e Piano B al forum estivo.

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  3. Care compagne e compagni, oltre alla posizione del Vaensterpartiet svedese, che di una chiarezza che più di così non si può, ( http://www.vansterpartiet.se/assets/Kongressuttalande-EU.pdf non so la lingua, ma interpolando un po' con un traduttore ne ho preparato una traduzione spannometrica che permette di cogliere il senso, se vi interessa ), vorrei segnalarvi anche questo intervento di Paul Murphy, eurodeputato eletto nelle fila del Partito Socialista Irlandese, che pone tutta la questione in una maniera che mi sembra matura e sensata:
    http://www.paulmurphymep.eu/2013/11/the-euro-exit-stage-left/

    A dire il vero afferma, molto a spanne, che da sinistra è prioritario porre la questione del ripudio del debito ancor prima della rottura dell'eurozona, ma spiega anche che le posizioni della maggioranza di Syriza sono illusorie, che da sinistra bisogna destrutturare le costruzione ideologiche fasulle sull'euro internazionalista e solidarista ( e lo fa davvero puntualmente ), e che bisogna elaborare programmi politici che contemplino esplicitamente lo sganciamento come una possibilità, che riconosce potrebbe anche rendersi inevitabile, specificando molto bene come sia necessario inquadrando questa necessità in una logica socialista, altrimenti lo sganciamento senza rimettere in discussione determinate prassi liberiste come la mancanza di controllo politico sulla mobilità dei capitali ed il commercio estero, potrebbe essere solo una rivoluzione gattopardesca guidata da partiti padronali come AfD in Germania.
    Sembra che abbia letto Brancaccio.
    Nemo propheta in patria?

    Secondo me, comunque, Murphy è una persona seria ed un bravo compagno, ed avrebbe cose importanti da dirci.
    Sarebbe bello avere anche lui.
    Il contatto in Italia potrebbe avvenire attraverso la ex-corrente dei Rifondazione, recentemente fuoriuscita a quanto mi risulta, che si chiama Controcorrente. Come esponente di spicco hanno Veruggio, di Genova.
    Murphy e Controcorrente fanno infatti parte di CWI, una come dire.."partito transnazionale" trotzkista.

    Magari si potrebbero invitare anche loro, se sono interessati, e chiedergli se possono essere da tramite per avere qui il compagno Murphy.

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  4. Il Vaensterpartiet svedese è già stato invitato al Forum che si svolgerà l'agosto prossimo, come pure i danesi.

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  5. Cari compagni,

    la vostra è una iniziativa davvero importante e ambiziosa.
    Facciamolo sapere ai quattro venti!!!

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