«Nel voto per l’ex sindaco di Firenze ci sembra però di scorgere soprattutto un voto, più che di speranza (come non smettono di cianciare i commentatori del mainstream), di paura. E’ il voto di chi ha ancora qualcosa da perdere: chi ha qualche risparmio, chi vive di rendita, chi è ancora (pur miseramente) garantito dal lavoro salariato dipendente del pubblico impiego.